Situazione legale del CBD in Italia e in Europa

Situazione legale del CBD in Italia e in Europa

Il CBD è un acronimo che viene utilizzato per indicare il cannabidiolo, ovvero una delle due sostanze principali, insieme al THC, contenuti nella pianta di Cannabis, pianta anche nota come canapa o marijuana.

Rispetto al THC, però, il cannabidiolo presenta un vantaggio non di poca importanza: non ha alcun effetto psicotropo, non causa allucinazioni e non genera assuefazione in chi ne fa un uso anche continuativo.

Allo stesso tempo, inoltre, si rivela secondo molti studi in materia in grado di apportare numerosissimi benefici per la salute umana, sia dal punto di vista fisico che da quello puramente psicologico: interviene con efficacia nella riduzione degli stati dolorosi dovuti a malattie croniche e degenerative, migliora la circolazione sanguigna nell’intero organismo, riduce lo stress, l’ansia e l’insonnia (per maggiori informazioni su quest’ultimo beneficio, clicca qui).

In virtù di ciò, sono sempre di più coloro che desiderano avvicinarsi a questa sostanza nel tentativo di risolvere una pluralità di condizioni negative legate alla vita quotidiana, ma una preoccupazione comune riguarda il fatto della legislazione sul consumo del CBD.

Questo discorso è molto ampio, in quanto sussistono differenti regolamenti in merito.

Vediamoli meglio di seguito.

CBD in Italia: è legale?

Iniziamo subito con il nostro paese.

Fino a non molti anni fa, il cannabidiolo e la marijuana dalla quale è estratto venivano considerati illegali in quanto dichiarati a tutti gli effetti sostanze stupefacenti.

La questione ha però subito un mutamento in seguito all’introduzione della legge numero 242 del 2016, mediante la quale è stata legalizzata la coltivazione e la successiva commercializzazione della cosiddetta Cannabis sativa, chiamata comunemente anche cannabis light e dunque leggera, ovvero una varietà di canapa che contiene un quantitativo di THC non superiore allo 0,2% e che pertanto non causa alcun effetto inebriante né di alterazione psicologica in chi ne fa uso.

In particolare, in Italia è consentito senza alcun problema l’utilizzo della cannabis light e del CBD a scopo cosmetico (in quanto il CBD è un valido alleato, se mischiato a creme e unguenti, della pelle affetta da diversi disturbi) mentre maggiori dibattiti riguardano il consumo alimentare del cannabidiolo, in quanto non vi sono leggi chiare che lo consentano (ma neanche che lo vietino).

Situazione legale del CBD nel resto d’Europa

Nel 2020, la Corte Europea ha emanato una delibera in merito alla possibilità, da parte di tutti i paesi membri dell’Unione Europea, di produrre, vendere ed anche consumare prodotti a base di CBD (il che risolve il sopracitato buco normativo in relazione al consumo, in Italia, di tale sostanza).

Sussistono però delle regole precise: per poter commercializzare e utilizzare il CBD, è necessario che esso venga estratto unicamente da una pianta intera di Cannabis sativa e che sia lavorato all’interno di uno Stato appartenente all’Unione Europea.

La delibera della Corte Europea ha però anche lasciato ad ogni paese membro dell’UE la possibilità di scegliere autonomamente quali leggi applicare riguardo alla lavorazione, alla vendita e al consumo del CBD, obbligando però ciascuno di essi, in caso di emanazione di divieti contrastanti con quanto affermato dalla delibera stessa, di fornire una dettagliata e valida motivazione.

Sono stati così emanati differenti regolamenti a livello statale in relazione alla possibilità di usufruire del cannabidiolo, i quali si diversificano tra di loro primariamente per quanto riguarda il contenuto massimo di THC che la pianta di cannabis deve possedere affinché possa essere considerata a tutti gli effetti legale e si possa fare uso dei suoi componenti, come per l’appunto il CBD.

Generalmente, la soglia limite di THC presente non deve superare lo 0,2% (come richiesto ad esempio dalla Germania, dalla Croazia e dalla Spagna), mentre in altri stati tale percentuale massima viene alzata allo 0,3% (come accade in Francia e in Austria).

Dove si possono acquistare prodotti a base di CBD?

Come abbiamo visto, l’uso del CBD è tranquillamente consentito nel nostro paese, e i prodotti che lo contengono possono essere acquistati senza necessità di ricetta da parte del medico curante.

A tal fine, sono disponibili numerosi negozi fisici che vendono il CBD sotto diverse forme (oli, capsule in gel, unguenti e creme) ma è possibile acquistare prodotti di questo tipo anche negli store online specializzati in materia, come ad esempio su JUSTBOB, che offre una vastissima gamma di prodotti a base di cannabidiolo e cannabis light, tutti legali e sicuri per la salute dei consumatori.

 

 

 

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